Aste telematiche: la pandemia allunga il timing delle procedure esecutive di 270 giorni
avv. Stefania Pasi

avv. Stefania Pasi

Si occupa di attività di procura in ambito giudiziale e stragiudiziale per primari istituti bancari e/o cessionari di credito bancario.

N. 10/2021
Il centro studi Astasy ha rilevato che nel 2020 sono state congelate a causa della pandemia ben 123.000 procedure esecutive, circostanza che ha portato in media ad un allungamento della durata delle stesse di 270 giorni.
Tale dato, calcolato a fine 2020, è destinato inevitabilmente ad aumentare considerato che il Governo ha disposto la proroga della sospensione delle esecuzioni “prima casa” sino al 30.06.2021.
Prendiamo alcuni numeri ad esempio:
– nel luglio 2020 le aste sono state 19.162 a fronte delle 54.212 del luglio 2019 (- 65%)
– nel settembre 2020 le aste sono state 13.032 a fronte delle 25.111 del settembre 2019 (- 48%);
Non solo: è stato constatato anche l’aumento dello scostamento tra i valori degli immobili indicati in perizia e l’importo di vendita del bene, passando da una riduzione del 60 % rilevato nel 2019 ad una del 68 % del 2020.
Le conseguenze di tutto ciò ricadono ovviamente sui creditori che anzitutto ricavano somme sempre più basse dalle vendite a fronte di costi di giustizia abbastanza elevati, ed inoltre ricevono il pagamento di tali somme a distanza di circa 56 mesi dall’avvio della procedura esecutiva.
Il covid ha quindi vanificato gli effetti positivi che l’introduzione delle aste telematiche aveva apportato al sistema giustizia sin dal 2018, anno dell’introduzione obbligatoria di tali esperimenti di vendita.
In particolare, dal 2016 (primo anno di introduzione delle aste telematiche) le aggiudicazioni erano più che raddoppiate, arrivando nel 2019 ad un saldo positivo di oltre il 100 % tra i fascicoli definiti e quelli iscritti a ruolo (dati Astasy e Osservatorio T6).
Anche la durata media della procedura si era notevolmente ridotta, passando da 56 mesi a 49 mesi.
Ciò detto, è evidente che la crisi pandemica, che nel 2020 si pensava passeggera, è invece destinata a durare e che debbano quindi essere individuati strumenti adeguati, e magari nuovi, per permettere in ogni caso lo svolgimento delle aste, onde evitare l’appesantimento di un sistema che vede già l’esistenza di migliaia di procedure esecutive, alcune delle quali risalenti ai primi anni duemila.
Tra le proposte avanzate per colmare gli effetti negativi che la pandemia ha avuto sulle procedure le più rilevanti sono:
• l’applicazione di tempi minimi per la pubblicazione degli avvisi di vendita sul portale delle vendite pubbliche;
• l’introduzione dell’obbligo delle aste telematiche anche nelle procedure fallimentari e concorsuali, per le quali tale obbligo non sussiste, e che costituiscono il 25 % dei beni in asta.
Si auspica quindi un intervento legislativo volto ora ad agevolare la celebrazione delle aste, e di conseguenza i creditori, i cui diritti sono stati gravemente pregiudicati dalla pandemia.

Avv. Stefania Pasi
(riproduzione riservata)

Stefania Pasi

Stefania Pasi

Si occupa di attività di procura in ambito giudiziale e stragiudiziale per primari istituti bancari e/o cessionari di credito bancario.

PUBBLICATO IL

29 / 03 / 2021

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