N. 22/2021
Con il decreto legge del 17 marzo 2020, cosiddetto decreto “Cura Italia”, è stata introdotta la possibilità, per chi ha sottoscritto un mutuo e si trova in difficoltà economica a causa del Coronavirus, di sospendere il pagamento delle rate del mutuo per un massimo di 18 mesi.
L’art. 54 del suddetto decreto estende infatti il Fondo di Solidarietà mutui “prima casa” (c.d. Fondo Gasparrini), rifinanziato con 400 milioni di euro, anche alle situazioni emergenziali derivanti dalla compromissione delle condizioni economiche che si sono create a seguito delle restrizioni previste per il contenimento dell’emergenza Covid 19 e allargandone la platea dei beneficiari.
Il Fondo di solidarietà “Gasparrini” è stato istituito dalla legge 244/2007, consentendo ai titolari di mutuo per l’acquisto della prima casa fino a 250.000 euro, di beneficiare della sospensione per 18 mesi del pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà, tassativamente previste.
La moratoria introdotta dal decreto Cura Italia pone a carico del Fondo “il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione”: tale Fondo pagherà alle banche il 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione, mentre l’altra metà dovrà essere pagata dal titolare del finanziamento alla ripresa dei versamenti.
Dunque la banca sospenderà il pagamento delle rate per il periodo richiesto e durante la sospensione continueranno a maturare gli interessi calcolati al tasso contrattuale sul capitale residuo al momento della sospensione. Tali interessi verranno successivamente rimborsati dal mutuatario alla ripresa dell’ammortamento del finanziamento, aggiungendosi alle rimanenti rate di ammortamento pari alla durata residua del mutuo.
Da ciò deriva che, al termine della sospensione, il cliente riprenderà a pagare le rate formate dalla quota capitale e dalla quota di interessi, secondo il piano di ammortamento previsto dal mutuo, con l’aggiunta degli interessi relativi alle rate sospese. Conseguentemente il piano di ammortamento si allungherà per un periodo corrispondente alla durata della sospensione.
Di notevole rilevanza vi è il fatto che l’adesione alla moratoria prevista dal Decreto-legge non comporti alcuna conseguenza negativa per il mutuatario, che non potrà essere segnalato alla Centrale Rischi per i ritardi nei pagamenti. Va detto, tuttavia, che, in base alle indicazioni della Banca d’Italia, possono beneficiare della moratoria solo i clienti che alla data della richiesta non hanno segnalazioni di inadempienze negli obblighi contrattuali rispetto a prestiti ricevuti (cosiddetti clienti in bonis).
Il Decreto sostegni bis ha prorogato dal 30 giugno al 31 dicembre 2021 la possibilità di far ricorso alla moratoria prevista dal decreto Cura Italia. La platea dei soggetti che possono beneficiare del Fondo di solidarietà, come già anticipato all’inizio, è stata ampliata rispetto a quanto previsto dall’originario Fondo Gasparrini del 2007: oggi possono fare domanda di sospensione del mutuo, oltre ai lavoratori subordinati o atipici rimasti disoccupati, chi ha subito una sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno un mese, liberi professionisti e lavoratori autonomi che hanno sperimentato un calo del fatturato nell’anno del lockdown, chi già fruisce del Fondo di garanzia, le cooperative edilizie a proprietà indivisa, chi ha già beneficiato di 18 mesi o di due periodi di sospensione, a patto che sia stato ripreso regolarmente e per almeno tre mesi il pagamento delle rate, infine in caso morte dell’intestatario del mutuo o di invalidità civile per almeno l’80%.
Le misure fino a qui adottate dal governo per far fronte all’emergenza – nel caso specifico economica – creata dalla pandemia da Coronavirus hanno di certo dato “un respiro di sollievo” alle famiglie e imprese italiane in difficoltà, tuttavia c’è da chiedersi cosa accadrà a fine anno, quando dovranno essere ripresi i pagamenti delle rate del mutuo, unitamente agli interessi maturati durante il periodo di moratoria. E’ pertanto cruciale che il Governo abbia una visione pro futuro oltre l’emergenza e che si inizi sin d’ora a mettere a punto un piano che possa quantomeno arginare nel tempo gli effetti della crisi post-pandemica.
Avv. Vittoria Perico