N. 18/2021
Il fenomeno dello “Zombie Lending”, o “Bank Zombification” preoccupa in epoca Covid – 19.
Mai come in questa fase di depressione economica, infatti, il mondo finanziario si interessa delle problematiche relative alla inefficiente allocazione del credito bancario per le imprese.
Sin dai primi anni del nuovo millennio, gli economisti osservano e monitorano la tendenza delle Banche ad erogare credito in favore degli imprenditori in difficoltà, così permettendo ad imprese scarsamente profittevoli ed altamente indebitate di mantenersi in vita.
Alla base di queste policy, per lo più diffuse tra gli istituti meno capitalizzati e maggiormente vulnerabili alle crisi finanziarie, vi è il tentativo di rimandare l’identificazione dei crediti deteriorati c.d. Non Performing Loans ed il conseguente recepimento in bilancio delle perdite ad essi connesse.
Quanto, invece, alle conseguenze della inefficiente gestione dei crediti deteriorati, desta non pochi timori la tardività con la quale ci si pone in un’ottica di ristrutturazione delle aziende. Un ritardo che, inevitabilmente, ha ripercussioni del tutto negative sull’intero sistema economico.
Ma oggi, in epoca di pandemia e con l’acuirsi della situazione di crisi, sono intervenute le autorità politiche ad interessarsi della problematica, sia a livello europeo che italiano.
Il Parlamento Europeo ha condotto uno studio pubblicato nel marzo del 2021, dal titolo “Non-performing Loans – New risks and policies? NPL resolution after COVID-19: Main differences to previous crisis”.
Ciò che emerge dall’elaborato è il grido delle istituzioni, rivolto alle Banche, affinché si impegnino nell’attestazione realistica del valore dei crediti; l’invito agli istituti di credito è quello di essere proattivi nel riconoscere e far emergere le sofferenze il prima possibile, cedendole sul mercato secondario ed evitando la formazione di un nuovo stock di NPL a gravare sulla contabilità delle banche.
Parallelamente, il legislatore italiano, consapevole delle maggiori difficoltà del bel paese nel riemergere dalla crisi economica, ma anche delle peculiarità del tessuto imprenditoriale e bancario nostrano, riflette sulla possibilità di un trattamento differenziato per i crediti deteriorati che hanno avuto origine dalla crisi da Covid 19.
Nella Relazione sul Recovery Plan, approvata dalle Commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato, si legge, infatti, un suggerimento a “prevedere azioni specifiche per affrontare nel medio periodo la tematica della patrimonializzazione delle banche e delle imprese, considerate le previsioni di forte crescita dei crediti deteriorati in ragione del calo del PIL, operando anche in chiave europea per rivedere le regole del calendar provisioning e dell’attività creditizia. In particolare, l’attività delle banche territoriali (…) dovrà essere maggiormente tutelata, rispetto alla proporzionalità delle regole europee.”.
Nel contesto ora delineato, si inserisce il mercato secondario della cartolarizzazione dei crediti NPL.
Sul punto, la Commissione Europea ha adottato un Action Plan nel dicembre 2020, al culmine di vari e precedenti interventi, proprio nell’intento di indirizzare gli operatori europei nella gestione degli NPL, sulla base di quattro obiettivi cardine:
- favorire lo sviluppo dei mercati secondari delle attività deteriorate;
- riformare la normativa dell’UE in materia di insolvenza delle imprese e di recupero crediti;
- sostenere, a livello europeo, il sorgere di società veicolo nazionali che forniscono sostegno alle banche in difficoltà nella rimozione dai bilanci dei crediti deteriorati;
- adottare misure precauzionali di sostegno pubblico, volte al finanziamento dell’economia reale.
Per altro verso, invece, il Consiglio dell’UE, previo accordo con il Parlamento Europeo, ha approvato varie modifiche alle norme Ue di regolamentazione del mercato dei capitali, eliminando gli ostacoli normativi alla cartolarizzazione delle esposizioni deteriorate.
Agli operatori del settore NPL, non resta, quindi, che attendere gli interventi operativi del legislatore italiano, auspicando in una pronta risposta alle esigenze ed alle criticità economico-finanziarie del periodo.
Avv. Cristina Pergolari